Progettista...ma quanto mi costi?
Da Nord a Sud. Est ed Ovest ci sono ancora infiniti dubbi su cosa faccia la figura del progettista sociale e quanto costi il suo lavoro. C’è questa falsa credenza, devo dire anche abbastanza estesa e diffusa, che vede il lavoro del progettista pagato solo in caso di vincita di un progetto.
Mi sembra, però, che la stessa richiesta non venga fatta per altre figure professionali. Ad esempio i fiorai vengono pagati anche se i fiori appassiscono, il/la maestro/a anche se l’alunno/a viene bocciato/a.
Questo per dire che l’approvazione di un progetto è condizionato da una serie di fattori non tutti collegati all’esperienza, competenza e professionalità del progettista ma anche al tipo di progetto presentato, il numero di domande presentate rispetto al budget complessivo,l l’esperienza dell’ente e la sua solidità finanziaria.
Detto ciò è inteso e per me sottinteso che l’attività del/la progettista sociale è raccogliere fondi per sostenere una causa sociale e che sia importante raggiungere determinati obiettivi e traguardi economici. Ma se si vogliono raggiungere obiettivi, è necessario investire nella figura del progettista con incarichi almeno di medio-lungo termine (1-3 anni) per avere il tempo di raccogliere i frutti del lavoro svolto.
Per cosa paghi, quindi?
- Paghi la professionalità: molte organizzazioni hanno figure quali operatori, coordinatori, assistenti sociali che scrivono progetti perché non c’è una figura professionale di riferimento. Queste persone hanno competenza nell’ambito di intervento ma non le competenze tecniche. In più, si occupano di progettazione sociale solo in maniera residuale, quando hanno del tempo libero dalle loro mansioni principali.
Se credi nella Organizzazione per cui lavori e nella sua mission, è tempo di investire nella progettazione sociale e nella raccolta fondi!
a cura della progettista Alessia Massaro
Alessia gestisce progetti europei orientati al sociale. Nel corso della sua esperienza si è dedicata a progetti nazionali, europei ed internazionali. Ha un profilo multisettoriale e progetta in differenti aree tematiche tra cui: educazione non formale, inclusione sociale, tutela delle donne, accoglienza migranti e servizi socio-assistenziali. Ha frequentato un master in progettazione nel 2019 e ha cominciato a fare esperienza di scrittura bandi anche a livello internazionale, supportando enti no profit in India e Ghana. Alessia si occupa di facilitazione Workshops, Design Thinking, Ricerca, Attività di monitoraggio, rendicontazione e Advocacy.
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